Iran, Onu: No a esecuzione di donna, forse uccise per autodifesa
Ginevra (Svizzera), 14 apr. (LaPresse/AP) – Le Nazioni unite hanno chiesto all’Iran di sospendere l’esecuzione di una donna condannata per omicidio, che si crede fosse rimasta vittima di un’aggressione sessuale e non avesse avuto un processo giusto. L’ufficio dell’Onu per i diritti umani ha fatto sapere che la pena di morte nei confronti della donna, Reyhaneh Jabbari, dovrebbe essere eseguita domani. Jabbari è stata condannata per aver ucciso nel 2007 Morteza Abdolali Sarbandi, un ex impiegato del ministero dell’Intelligence iraniano. Il caso, ha detto Ahmed Shaheed, l’investigatore speciale dell’Onu sui diritti umani in Iran, dovrebbe essere valutato nuovamente perché è possibile che Jabbari avesse agito in autodifesa. Testimonianze di “una fonte affidabile”, ha affermato il funzionario, indicando che Sarbandi avesse aggredito la donna sessualmente prima che lei lo accoltellasse. Secondo Shaheed, più di 170 persone, tra cui due donne, sono state giustiziate dall’inizio dell’anno in Iran.